Oriana Gadeta: attenti alla truffa!

Il mondo di internet è costellato di truffe di ogni genere e tipo, alcune palesi, altre invece ben congegnate e capaci di far cadere in trappola parecchie persone, anche se basta sempre un po’ di cautela e soprattutto buon senso per riconoscerle e non restarne vittima.

Scrivo questo articolo perché vorrei parlarvi di una truffa in cui mi sono imbattuto in prima persona in questi giorni e che da quello che ho potuto vedere ha mietuto parecchie vittime inconsapevoli. Nel mio caso la truffa ha avuto origine su Tinder (ebbene sì, lo utilizzo anch’io di tanto in tanto), ma dalle testimonianze da me raccolte può iniziare anche mediante altri canali, ad esempio Facebook.

Per chi non sapesse cosa sia Tinder, è una app di incontri con un funzionamento particolare: una volta registrato il proprio account, si inseriscono le proprie fotografie, alcune informazioni su di sé e alcuni parametri relativamente al potenziale partner che si vuole trovare, tipicamente età e distanza da dove ci si trova. Una volta fatto questo, Tinder presenterà una serie di profili di persone compatibili con i criteri impostati, e per ognuno di questi profili potremo indicare se ci piace (like) oppure se lo vogliamo scartare (nope). Se mettiamo il like ad un profilo di una persona che a sua volta ha dato like al nostro profilo, ecco che scatta il “match”, e da quel momento potremo cominciare a scambiarci messaggi e chattare, oltre che accedere a piacimento al profilo. Successivamente, in qualunque momento, uno dei due può decidere di annullare il match, impedendo all’altra persona di chattare e inviare messaggi, oltre ad inibire l’accesso al proprio profilo, che sparirà dall’elenco dei contatti. Tinder è completamente gratuito (capirete più avanti perché sottolineo questo aspetto), ha delle limitazioni che vengono tolte nel caso si decidesse di fare un abbonamento a pagamento, ma si può usare tranquillamente senza spendere un centesimo.

Ma veniamo a noi e alla truffa. Sabato 24 aprile mi è arrivata sul telefono la notifica di un messaggio ricevuto su Tinder. Avevo ottenuto un nuovo match e quella persona mi aveva contattato, una ragazza di 32 anni di nome Oriana. La prima cosa che mi è saltata all’occhio, e che mi ha fatto insospettire, non è stato tanto il fatto che mi abbia contattato per prima (cosa rara ma non impossibile), quanto il fatto che vivesse a più di 4000 km di distanza e che dalle fotografie del profilo era di una bellezza inusuale, tratti latino americani, probabilmente brasiliani, su un fisico di tutto rispetto.

Iniziamo a chattare del più e del meno, il suo italiano è stentato mi riusciamo a capirci in qualche modo. Le chiedo di dove sia originaria, mi dice di essere francese ma si è trasferita dalla zia in Costa d’Avorio (secondo campanello d’allarme: la Costa d’Avorio è tutt’altro che nuova a truffe di ogni genere) e mi dice di parlare solo francese, il suo italiano era merito del traduttore. Dato che sono un gentleman, per facilitarla ho iniziato ad usare anche io il traduttore e le ho scritto in francese. Lo scambio di messaggi continua per un po’, mi dice di aver sofferto molto nella vita e soprattutto in amore, di avere avuto tante delusioni e di volere una storia seria con un uomo serio e affidabile, e che quell’uomo, udite udite, avrei potuto essere io! Ovviamente il mio “truffa detector” stava già salendo su livelli di allerta, ma per il momento ho voluto ignorarlo.

Dopo un paio d’ore di chat mi propone di lasciare Tinder e cominciare a scriverci altrove, in un posto “più privato” dice lei. Per quanto mi riguarda non aveva che l’imbarazzo della scelta, le ho proposto WhatsApp, Telegram, Signal, ma lei mi risponde che non ha nessuno di quei programmi e che ha solo un account Hangouts. A quel punto mi dà il suo indirizzo mail (che per completezza di informazione è orianegadeta2018@gmail.com ) per aggiungerla ai contatti e dall’indirizzo scopro il suo nome: Oriane Gadeta. Ok, se prima il “truffa detector” stava raggiungendo livelli di allerta, ora stava suonando all’impazzata! Non so voi, ma io, oggi come oggi, non conosco nemmeno mezza ragazza di quell’età che non abbia un account di almeno uno dei programmi di messaggistica principali esistenti… Ma la mia curiosità e voglia di vedere fin dove volesse arrivare erano grandi, così ho installato Hangouts e abbiamo cominciato a scriverci lì. Lo scambio di messaggi riparte da dove l’avevamo lasciato, con lei che mi copre di apprezzamenti, dice che sono una persona speciale, che è molto attratta da me e che vorrebbe che fossi io l’uomo al suo fianco per la vita. Il tutto ha un’escalation continua che culmina con la domanda: “tu cosa provi per me? Sono sinceri i tuoi sentimenti?” Ora… Chi sano di mente può dire di provare dei sentimenti per una persona incontrata solo qualche ora prima su una app di incontri e con la quale si è a malapena chattato un po’? Ormai il mio famigerato “truffa detector” era andato totalmente fuori scala, ma a questo punto ero in ballo e volevo ballare. Sapevo che al 99,9% si trattava di una truffa, uno scam monetario, mi sono tenuto uno 0,1% giusto perché voglio aver fiducia nell’umanità, ma la truffa era già palese. Più volte le ho detto che tutta la situazione mi sembrava surreale, il fatto che una ragazza così bella e giovane fosse interessata ad un uomo così distante e che non parla nemmeno la stessa lingua, ma lei mi ha sempre rassicurato dicendomi che l’amore non dipende né dalla distanza né dall’età, e che con me sentiva di aver trovato l’uomo giusto. Ed ecco che arriva la proposta: “ti va di essere il mio fidanzato e io la tua fidanzata?” Come potevo resistere ad una così dolce ed indifesa fanciulla? Ovviamente ho accettato!

Così, nell’arco di una manciata di ore, sono passato da single a fidanzato. Se avessi saputo che sarebbe stata una giornata così importante, avrei messo il vestito buono! Da quel momento Oriana è entrata in modalità fidanzatina modello, perfetta e apprensiva, oltre che un po’ gelosa…

Nell’arco della giornata mandava messaggi dolci, cuoricini, i “ti amo” si sprecavano, mandava perfino emoticon di anelli nuziali, perché ovviamente io ero l’uomo della sua vita e “non devi temere perché non ti deluderò mai, sarò sempre al tuo fianco, devi avere fiducia in me” e bla bla bla… Ogni tanto mandava anche una sua fotografia, ma queste arrivavano col contagocce, erano più uniche che rare. Talvolta incappava in passi falsi, che facevano capire che chattava con una gran quantità di uomini, dato che spesso chiedeva le stesse cose più e più volte, come ad esempio gli orari di lavoro o delle pause in cui ci saremmo potuti scrivere. D’altronde, poverina, è difficile ricordarsi gli orari di tutte le proprie vittime!

La storia di Oriana è strappalacrime, rimasta orfana dei genitori, è stata costretta a lasciare la Francia ed a trasferirsi in Costa d’Avorio, Cocody per la precisione, dalla zia anziana. Qui non ha amici, se ne sta sempre con la sua amata zia, ha anche perso il lavoro perché faceva la commessa, ma il suo capo le ha detto che se voleva continuare a lavorare avrebbe dovuto andare a letto con lui. Ed ovviamente in questo periodo è difficile riuscire a trovare un nuovo lavoro.

Parallelamente a tutto ciò, ho cercato il suo nome in internet, Oriana Gadeta, e lì ho scoperto il suo account Instagram ( @gadeta_oriana ). Non moltissimi post, una ventina ad oggi, ma tutte foto in posa simil modella, sempre estremamente curata nei vestiti, nel trucco, unghie e via dicendo. In più le varie location erano sempre di un certo livello: piscine, palazzi di lusso, ambienti così. Fra i commenti ai vari post c’erano messaggi di uomini che chiedevano come mai non si facesse più viva, come mai non scrivesse più, le scrivevamo che pensavano a lei e che sentivano la sua mancanza. Erano ovviamente tutti vittima del raggiro…

Ricordate quando prima ho sottolineato come Tinder sia gratuito? Ebbene, andando a cercare il profilo di Oriana su Tinder mi sono accorto che il match era stato tolto, non avevo più accesso né ai messaggi scambiati, né al suo profilo. Le ho chiesto come mai mi avesse bloccato, e la risposta è stata: “no amore, non ti ho bloccato, ma è finita la carta iTunes e quindi non posso più accedere…”. Ecco finalmente il primo accenno ad una richiesta di soldi! Anche se non ha chiesto espressamente, mi sembra ovvio il messaggio fra le righe: vuoi scrivermi e vedere il mio profilo Tinder? Fammi una ricarica iTunes! Peccato che Tinder e iTunes non centrino una cippa l’uno con l’altro. Tinder come più volte detto è gratuito, e anche volendo fare un abbonamento, il pagamento non passa da iTunes. Inoltre, il non poter accedere non presuppone la perdita del match o di tutti i messaggi scambiati… Cara la mia Oriana Gadeta, stai già cominciando ad arrampicarti sugli specchi!

Dopo un paio di giorni le chiedo: “ma perché non ci siamo ancora scambiati il numero di cellulare?”. Risposta: “hai anche ragione… Dammi il tuo”. Le ho dato il mio numero e lei, dopo un po’, mi ha dato il suo (che per completezza di informazione è +225 78 29 04 58). Segnatevi questo dettaglio, servirà in seguito. Appena ricevuto e salvato il suo numero, la prima cosa che faccio è controllare WhatsApp.

Più volte le avevo chiesto come mai non usasse WhatsApp, e la risposta era che non aveva mai fatto un account, preferiva Hangouts perché era più “privato”. Dettaglio tecnico per i non addetti: se un numero di telefono non ha collegato un account WhatsApp, cercandolo fra i propri contatti non risulterà nulla. Indovinate invece cosa è accaduto quando ho cercato il numero di Oriana? Se avete risposto che il suo numero era lì avete indovinato. Il suo numero figurava tra i miei contatti WhatsApp, anche se non vedevo né la foto profilo né il messaggio del profilo. Questo per dare l’impressione che l’account non esistesse, ma la realtà era ben diversa: quando un numero appare fra i contatti ma non vedete né foto profilo né messaggio del profilo, significa che vi hanno bloccato! Quando ho chiesto di scambiarci il numero, la signorina Oriana è stata furba, ha voluto sapere il mio, l’ha salvato in rubrica, mi ha bloccato su WhatsApp e solo a quel punto mi ha dato il suo numero. Ecco spiegato il mistero.

I giorni passavano fra dichiarazioni di amore e sviolinate infinite, ma un dubbio in particolare continuava a starmi fisso in mente: Oriana secondo me è brasiliana, altro che francese! Uno dei post su Instagram è un video in cui la si vede sorridente alla guida mentre canta una canzone in portoghese, indizio numero uno. Indizio numero due, ancora più eclatante: in un altro post la si vede in posa assieme ad una donna dai tratti palesemente latino americani, in quello che sembra a tutti gli effetti essere un negozio di jeans.

Cercando su internet il nome riportato sul logo (23°GRAUS!) della maglietta della signora, evidentemente una commessa, si risale ad un negozio di jeans che esiste solo indovinate un po’? A Rio de Janeiro! A questo punto il mio lato bastardo ha voluto metterla in difficoltà e così le ho chiesto se davvero fosse francese, perché aveva tratti latino americani. Dopo un po’ di insistenza da parte mia, Oriana ha ammesso di avere origini spagnole, ma di essere nata in Francia. Le ho chiesto se fosse mai stata a Rio, mi ha risposto che non c’era mai stata. Le ho chiesto della fotografia con la commessa del negozio di jeans, mi ha detto che era stata fatta in Francia. Le ho fatto notare che il logo appartiene ad un negozio che esiste solo a Rio de Janeiro, mi ha risposto che la signora era una sua amica e aveva portato la maglia dal Brasile. Sempre più bastardo dentro le ho fatto notare che la commessa alle loro spalle aveva indosso la stessa identica maglietta! Oriana non sapeva più cosa rispondere, ha farfugliato qualcosa circa una foto ricordo (ma non hai detto di non essere mai stata in Brasile???) e poi, comportamento tipico di chi non sa come altro ribattere, ha cominciato ad alterarsi e a girare la frittata, dicendo che non mi fidavo di lei e che il mio amore non era sincero. Dato che non volevo ancora finire il mio esperimento, mi sono scusato, le ho detto che l’amavo (!!!) e siamo andati oltre.

La sera di giovedì 29 aprile c’è stata una svolta. Durante la solita chiacchierata serale, ho voluto spingermi oltre e le ho detto di aver letto i commenti delle persone su Instagram, del fatto che mi avevano dato da pensare e che ero geloso. Lei ha sminuito il tutto dicendo che le persone sono strane e spesso scrivono cose senza senso o senza un vero motivo, che non avevo nulla di cui preoccuparmi perché lei era tutta per me. Ma ha capito che qualcosa non andava e quando mi ha chiesto spiegazioni, le ho risposto che avevo la sensazione che mi stesse nascondendo qualcosa. Ed è stato allora che c’è stato “il cambio”. Oriana ha giurato che non mi stava nascondendo nulla, che il suo amore per me era totale e sincero, che avevo ridato felicità alla sua vita. L’unica cosa che mi aveva tenuto nascosto era che quella sera non aveva cenato perché non aveva cibo in casa. TA DAAA! Ecco il primo accenno alla sua povertà. Io ho volutamente sorvolato sulla cosa, le ho detto che ero dispiaciuto ma ho cambiato discorso. Ma lei ha proseguito come nulla fosse, ha detto che sua zia quel mese non aveva preso la pensione ma che non voleva comunque approfittare della mia generosità. A fine serata mi scrive: “sai, anche se stasera non ho potuto mangiare, mi sono saziata col tuo amore”. Wow, una poetessa!

Il giorno dopo, venerdì 30 aprile, a metà mattina, dopo i classici messaggi del buongiorno e dell’amore infinito, mi dice che è pensierosa, ovviamente per la situazione che mi ha raccontato la sera prima, ma io ancora una volta la liquido con un “mi dispiace” e passo oltre. A quel punto, poco dopo, a bruciapelo, mi manda un messaggio fiume in cui si dice costretta ad accettare la mia generosità, che ha paura che questo la faccia apparire meno “degna” ai miei occhi, ma che non ha altra scelta per sopravvivere e che il mio aiuto avrebbe fatto felice sia lei che la zia.

Ed eccolo qui! Finalmente il tanto atteso messaggio è arrivato! Ci ha messo 6 giorni ma alla fine l’obolo è stato richiesto!

Richiesta che, sapientemente, è stata corredata da tutta una serie di giri di parole che in poche parole dicevano che la donazione da parte mia sarebbe stata spontanea e volontaria. E brava la mia Gadeta! Si parava le spalle! Se la donazione è spontanea e volontaria, la truffatrice non può essere “incriminata” in alcun modo… Kudos!

Da quel momento ho ignorato totalmente Oriana e i suoi messaggi. Tramite una app che mi permette di leggere i messaggi senza aprire il programma leggevo tutto ma senza figurare online. Volevo prendermi del tempo per elaborare un piano d’azione, per capire come rispondere a dovere. Nel frattempo ho cominciato a contattare i suoi follower su Instagram, per capire la portata del raggiro e per metterli in guardia. Purtroppo in alcuni casi sono intervenuto troppo tardi, dei ragazzi avevano già ceduto alle lusinghe e avevano dato il proprio contributo, in alcuni casi anche molto rilevante!

Non vedendomi più online, Oriana è impazzita. Ha cominciato a scrivermi a raffica, un messaggio dopo l’altro, quasi isterica, dicendo che non voleva perdermi, che “sto diventando folla senza di te!”, che il mio amore non era autentico e che la stavo facendo soffrire. Stava perdendo il suo pollo da spennare! Ha addirittura cominciato a scrivermi e a chiamarmi tramite WhatsApp! Esatto, proprio il WhatsApp del quale aveva spergiurato di non avere un account! Oltre ai messaggi, mi ha chiamato più di dieci volte, in continuazione, tant’è che ho dovuto silenziare il telefono da tanto che era insistente. La mattina di venerdì l’ho ricontattata, le ho detto che avevo dimenticato il telefono in ufficio e che era quella la ragione per cui non avevo risposto ai suoi messaggi. Inoltre ho notato che mi aveva bloccato di nuovo su WhatsApp. All’inizio è stata un po’ titubante, poi ha creduto alle mie parole e ha detto di aver pensato fossi sparito perché aveva deciso di accettare il mio aiuto. Abbiamo scambiato qualche messaggio poi il pomeriggio è tornata alla carica: “non mi hai ancora risposto al messaggio di ieri, quello dove dicevo che avrei accettato il tuo aiuto”. Alla fine ho finto di accettare di inviarle denaro, ha detto che avrebbe chiesto a sua zia come fare per farselo inviare e dopo qualche minuto mi ha dato degli estremi per farle un versamento tramite Western Union o Money Gram. Le modalità preferite dai truffatori. Dopo avermi dato gli estremi per il versamento, per l’ennesima volta ha copia incollato il messaggio in cui ribadiva che la donazione era spontanea e volontaria. A quel punto le ho chiesto di WhatsApp, del fatto che mi avesse scritto pur avendo giurato di non avere un account e di come poi mi avesse nuovamente bloccato. Lei ha risposto di aver fatto l’account soltanto perché aveva avuto paura di avermi perso su Hangouts, e che non vedendo risposta nemmeno lì aveva cancellato l’account. Le ho chiesto: “ora hai cancellato l’account?” Risposta: “sì”. Peccato che, accedendo con un numero di telefono diverso dal mio, il suo account fosse lì, bello come il sole, ho fatto anche uno screenshot in cui si vedeva che era online. Le ho fatto notare questa cosa, all’inizio ha tentato di negare, poi ha ammesso di avermi bloccato perché non le avevo risposto, giurando che quella era la vera motivazione, ma che in ogni caso l’account l’aveva creato apposta per me. A quel punto le ho mandato uno screenshot in cui si vedeva chiaramente che il messaggio del profilo era datato 19 marzo, più di un mese prima che ci conoscessimo. Sentivo distintamente il rumore delle sue unghie sui vetri! Ha detto che aveva creato l’account tempo prima, ma che non lo usava perché lì c’erano “amici di penna” che le davano fastidio… Siamo andati avanti così per un po’ di tempo: io le facevo notare tutte le sue contraddizioni e il fatto che ogni cosa che mi dicesse si rivelava essere una bugia, e lei rispondeva come poteva nel disperato e inutile tentativo di tappare tutte le falle della sua storia. Alla fine ho lasciato cadere il discorso, sarebbe stato come sparare sulla croce rossa, mi ha chiesto di dirle che l’amavo e mi ha detto che mi amava tanto. Ho confermato che il giorno dopo le avrei fatto un versamento, ma le ho chiesto un regalo: un suo videomessaggio in cui dicesse il mio nome e che mi amava. Inutile dire che si è inventata di tutto pur di non mandarmelo. Inizialmente mi ha accusato di volerlo solo perché non mi fidavo di lei, poi ha finto di mandarmelo, mi chiedeva se l’avessi ricevuto ma ovviamente non ci aveva nemmeno provato, alla fine mi ha detto “mi sono ricordata adesso che il telefono mi è caduto e ho problemi con la fotocamera!”. Cerrrrrto! Come no! Io: “E non puoi nemmeno fare una fotografia?”. Lei: “no, non mi funziona…”. Peccato che proprio la mattina del giorno prima mi avesse mandato una fotografia… Le ho chiesto allora un messaggio vocale, anche quello non è mai arrivato, dopo un po’ di tempo però mi è arrivata una chiamata vocale tramite WhatsApp, pochi secondi di chiamata in cui una voce femminile, con voci di uomini in sottofondo, diceva il mio nome e che mi amava. Ovviamente era in un ufficio in cui il truffatore che mi scriveva ha dovuto contattare una collega donna per farmi sentire la sua voce… Ho finto di essere soddisfatto e ci siamo salutati.

Sabato primo maggio ho passato la giornata con amici, ho scritto ad Oriana il messaggio del buongiorno e le ho detto del mio impegno. Lei mi ha risposto: “significa che non sarai con me oggi? Ma ti sembra giusto? Non hai nessuna considerazione di me. Sei sicuro che il tuo amore venga dal tuo cuore?” Più una lunga serie di altri messaggi in cui mi chiedeva perché mi stessi comportando così. Alla fine le ho detto che non capivo come mai stesse facendo una tragedia solo per il fatto che uscivo con amici, avevo una vita privata prima di lei e ce l’avevo anche dopo averla conosciuta. Le ho augurato buona giornata e ci siamo salutati. Da allora è sparita. Non mi ha più scritto nemmeno un messaggio, mi stupisce che non mi abbia bloccato di nuovo su WhatsApp. Ho provato a scriverle messaggi dolci, messaggi di scuse. Niente da fare. Domenica mattina ha postato la classica foto tutta bella, allegra e truccata su Instagram (perché chiaramente chi muore di fame non vede l’ora di postare su Instagram…), e poco dopo mi sono trovato bloccato, tagliato fuori dal suo profilo. Evidentemente ha capito di essere stata scoperta e aveva paura che io rivelassi a tutti l’accaduto commentando i suoi post.

Nel frattempo, parlando con alcune sue vittime, ho scoperto che in base a quanto il malcapitato le versava, Oriana inviava immagini più o meno sexy, in costume, sulla spiaggia, con le chiappe in bella mostra…

Morale della favola: non inviate MAI soldi tramite sistemi Western Union, Money Gram e simili a persone che non conoscete, diffidate da chi sventola il proprio amore dopo qualche ora di chat, dubitate, diffidate, riflettete!

Quanto ad Oriana Gadeta, dubito seriamente che esista. Ho pensato che fosse una truffatrice solitaria, ma molti elementi mi fanno pensare che si tratti di un furto di identità. La telefonata dal “call center” della truffa lascia chiaramente capire che dietro c’è tutta un’organizzazione. Resta da capire, se davvero la ragazza delle foto è ignara ed estranea ai fatti, come facciano ad avere un afflusso costante di nuove immagini da mostrare ai malcapitati.